di Francesca Orioli
Agosto 2017
Un viaggio di tre settimane in agosto tra i grandi parchi americani toccando la California, lo Utah, l’Arizona e il New Mexico
INFORMAZIONI GENERALI
Patente internazionale: secondo una circolare del Ministero dei Trasporti la patente internazionale in Usa risulta obbligatoria sono in alcuni paesi, tra cui l’Arizona e il New Mexico. Noi ne abbiamo fatta una su due.
Carta parchi e info parchi: conviene fare l’annual pass per l’ingresso ai parchi acquistabile direttamente al primo parco visitato, costo 80 dollari (px 2017) sono escluse le riserve indiane (es Monument Valley, Antelope Canyon). Il sito www.np.gov da tutte le informazioni sui parchi, le mappe e le news da seguire giornalmente per eventuali chiusure, interruzioni di strade etc.
Pernottamenti: noi abbiamo optato per un mix campeggio e hotel/motel per abbassare i costi. Le notti sono solitamente fredde per cui bisogna ben equipaggiarsi con un sacco a pelo pesante. Per le prenotazioni degli hotel abbiamo spesso usato booking, per molti campeggi il sito ufficiale www.recreation.gov
Ecco il giro tappa per tappa:
1° giorno – da LOS ANGELES al SEQUOIA
Arriviamo nel pomeriggio a Los Angeles, recuperiamo la macchina noleggiata dall’Italia con www.autoeurope.it e puntiamo subito verso Porterville (170 miglia), una tappa intermedia dove passare la notte ed essere più vicini all’ingresso del Sequoia n.p. l’indomani mattina.
Pernottamento: Best Value Inn (Porterville) tipico lodge americano, senza infamia e senza lode.
2° giorno – SEQUOIA-YOSEMITE
Visita al Sequoia n.p e Kings Canyon: salita sulla Moro Rock, General Sherman Tree, Tunnel Log, passeggiata Crescent Meadows e General Grant – c’è un sistema navette all’interno del parco, nei periodi di maggior affluenza (es agosto) si è costretti a lasciare la macchina nei parcheggi e prendere i bus gratuiti.
In serata puntiamo allo Yosemite.
Pernottamento: campeggio Crane Flat – un po’ decentrato rispetto ai percorsi principali e al Visitor Center dello Yosemite (scelta purtroppo obbligata in quanto già a marzo per agosto non c’erano posti nei campeggi più vicini). Campeggio molto selvaggio, piazzole con ampio cassone in metallo per il cibo anti orsi e barbecue, bagni chimici, niente docce, utilizzeremo quelle a pagamento nei pressi del Visitor Center.
3° giorno – YOSEMITE
Yosemite: le info su passeggiate e trekking su nps.gov, noi abbiamo optato per The Mist Trail – Vernal and Nevada falls, 11km 600m dislivello.

Nel pomeriggio recuperiamo la macchina e saliamo al Glacier Point per ammirare l’Half Dom, il simbolo dello Yosemite, al tramonto. Ci vuole un’oretta per salire e ci potrebbe essere traffico, meglio partire in anticipo. L’aspettativa era molto alta, tutta colpa del salvaschermo della Apple, purtroppo la luce del tramonto l’ha schivato…
Lo Yosemite è forse il paesaggio che in queste aree degli States è più simile a quanto siamo abituati a vedere nelle nostre Alpi, ma qui è tutto dimensioni immense.
Pernottamento: campeggio Crane Flat
4° giorno – YOSEMITE
Yosemite: percorriamo la Tioga Road e facciamo qualche passeggiata nella parte nord del parco. Nel pomeriggio usciamo dal parco a Lee Vining e puntiamo verso la cittadina di Bodie.

Pernottamento: Big Meadow Lodge, bungalow molto carino ma abbastanza caro.
5° giorno –BODIE- DEATH VALLEY
Bodie: visita alla Ghost Town dei cercatori d’oro, giro molto piacevole sembra di essere in un film western.
Trasferimento verso la Death Valley (207 miglia da Bodie all’ingresso del parco a Panamint Spring)
Pernottamento: http://www.panamintsprings.com/reservations/ Lodge discreto con indispensabile aria condizionata, seppure dentro al parco è abbastanza lontano dalle principali attrattive del parco (56 miglia da Furnace Creek) ma bisogna tener conto che nelle zone centrali i prezzi sono improponibili.
6° giorno – DEATH VALLEY-LAS VEGAS
Sveglia due ore prima dell’alba: ci servirà un’ora abbondante (60 miglia) per raggiungere Zabriesky Point e metterci in postazione per l’alba su uno dei punti più spettacolari del parco. Camminata di 2,5 km al Golden Canyon di primo mattino per scampare (inutilmente) al caldo, tappa al Devil’s Golf Course, passeggiata infernale su Badwater Basin, il punto più basso del parco che gode della temperatura più alta, salita alla Dante’s View per un panorama galattico.

Nel primo pomeriggio usciamo dal parco, direzione Las Vegas (Furnace Creek-Las Vegas 142 miglia). Las Vegas è una città talmente assurda da essere imperdibile, da vedere almeno una volta nella vita.
Pernottamento: The Venetian, un’esperienza raccontata qui UNA NOTTE AL VENETIAN
7° giorno – GRAND CANYON
Ripartiamo subito al mattino per il Grand Canyon South Rim (275 miglia da Las Vegas) con tappa a Williams, una cittadina sulla storica Route 66 che la osanna in ogni angolo. Arrivati al parco piazziamo la tenda e prendiamo informazioni al Visitor Center. Con la navetta gratuita che circola a bordo canyon raggiungiamo i viewpoint lato ovest per il tramonto: ci fermiamo a Hopi Point, Mohave Point e Pima Point.

Pernottamento: Mather Campground
8° giorno – GRAND CANYON
Alba al Mather point, ma come era da immaginare fotograficamente l’alba al Grand Canyon non può regalare troppe emozioni, perché il canyon rimane nero finchè il sole non diventa alto – freddissimo e tanto vento.
Prendiamo la navetta per l’inizio del sentiero South Kaibab Trail per la discesa al Colorado.
INFO E DETTAGLI – anche sulla prenotazione del pernottamento DISCESA DAL SOUTH RIM
9° giorno – GRAND CANYON
Colazione alle 5 e risalita dal Grand Canyon (vedi link sopra)
Docce possibili al Mather Campground, poi con l’auto costeggiamo il canyon verso est fermandoci nei viewpoint orientali: Top il Grandview mentre più deludente la Desert Tower poiché.. il canyon finisce!

Con 130 miglia raggiungiamo Page in serata
Pernottamento: lodge Knight Inn – Page è molto cara.
10° giorno –HOESESHOE BEND – ANTELOPE CANYON-LAKE POWELL
Andiamo all’Horseshoe Bend, a 5 miglia da Page, dal parcheggio allo spettacolo della natura ci sono una ventina di minuti, l’orario migliore è con sole alto altrimenti il canyon rimane in ombra, infatti torneremo nel pomeriggio per la foto migliore.

Alle 11.30 ci aspetta l’escursione prenotata all’Antelope Canyon: per il costosissimo tour fotografico è necessaria una prenotazione con larghissimo anticipo (info ANTELOPE PHOTOGRAPHIC TOUR) ma anche per il classico tour è consigliata la prenotazione nei mesi affollati (e agosto lo è).
Nel pomeriggio percorriamo alcune tappe in auto lungo il Lake Powell lasciandoci affascirare dal contrasto dei colori tra acqua, rocce e cielo.

Pernottamento: rimaniamo a Page ma ci spostiamo al Wahweap Campgroung (non è statale quindi per la prenotazione andare sul sito www.lakepowell.com/rv-camping/rv-camping-experience. Molto carino con bagni puliti e come in quasi tutti i campeggi in cui stiamo nel viaggio, con barbecue per ogni piazzola.
11° giorno – BRYCE CANYON
Puntiamo il navigatore verso il Bryce Canyon: ci fa fare una strada panoramica che attraversa l’Escalante ma ben presto ci accorgiamo che non è praticabile. Ripuntiamo passando per Kanab con la route 89, sono 150 miglia. Arriviamo nel pomeriggio al Bryce, è nuvoloso, il sole si presenta solo alle 5 del pomeriggio: ci godiamo il tramonto al Bryce Point e all’Inspiration Point.

Pernottamento: in tenda al Sunset Campground, notte freddissima.
12° giorno – BRYCE CANYON – CANYONLANDS – ARCHES PARK
Anche qui l’alba fotograficamente non rende, del resto sempre canyon è. Loop nel canyon partendo dal Sunrise Point e risalendo al Sunset Point ammirando la curiosa Queen Victoria il Thor’s Hammer e la miriade di pinnacoli infuocati tra il verde dei pini. Ancora un giro dai viewpoint e si riparte, direzione Moab. Vale assolutamente la pena percorrere la Scenic Route UT-12 classificata una delle più panoramiche strade degli States. Facciamo tappa al Dead Horse Point e al Mesa Arch, all’inizio del Canyonlands n.p.. Arrivati a Moab entriamo al Arches Park con l’intenzione di andare al Delicate Arch per goderci il tramonto, ma troviamo la sorpresa della chiusura anticipata per lavori.

Pernottamento: bungalow nel Archview RV Resort&Campground
13° giorno – ARCHES PARK-GOOSENECKS- MONUMENT VALLEY
Purtroppo diverse aree dell’Arches Park sono chiuse per lavori, ci dirigiamo subito verso il Devil’s Garden. Bel giro di 11 km ma piuttosto impegnativo con rocce e sentieri non sempre ben indicati.

Poi andiamo al Delicate Arch, il pezzo forte: purtroppo l’orario migliore sarebbe al tramonto perché al mattino l’ombra è sul davanti. In ogni caso le foto sono rovinate dalla massa di gente che si fa ritrarre sotto l’arco. Lasciamo l’Arches, direzione Monument Valley (150 miglia) con tappa al Goosenecks, una scenografica ansa 8 miglia prima di Mexican Hat, la città che poco prima della Monument Valley accoglie con il suo sombrero in pietra rossa. E poi finalmente tramonto da film proprio davanti alla Monument.
Pernottamento: in tenda al The View Campground prenotazione su www.monumentvalleyview.com/campground/
14° giorno – MONUMENT VALLEY-VALLEY OF THE GOD
L’alba alla Monument non ha prezzo.

Poi via con il primo ‘drive’ su auto propria nel parco: circa tre ore tra il John Ford Point, le Tre Sorelle, il Cammello, l’Elefante, l’Artist Point e via discorrendo. Nel pomeriggio torniamo verso Mexican Hat incuriositi dalla Valley of the Gods: una cugina meno famosa della Monument ma estremamente interessante (scoprila nell’articolo dedicato VALLEY OF THE GODS). Torniamo di nuovo verso la Monument, secondo drive nella riserva, con la luce del tardo pomeriggio si scoprono dettagli diversi.
Pernottamento: in tenda al The View Campground

15° giorno CANYON DE CHELLY-PAINTED DESERT
Seconda alba alla Monument e si riparte, meta il Canyon de Chelly (95 miglia). Scendiamo sul fondo partendo dal White House Point sul south rim con una passeggiata non troppo complicata sotto il sole cocente per vedere le case nella roccia degli antenati ‘indiani’.

Proseguiamo poi per la Petrified Forest and Painted Desert (altre 100 miglia). A parte i vari viewpoint, l’area più interessante è la Blue Mesa con un percorso a piedi di circa 2km tra dune pietrificate con colori che spaziano dal violaceo, al giallo, al rossastro. Per un approfondimento: PAINTED DESERT
Pernottamento: Southwest Motel a Grant, classico motel in una cittadina di passaggio per camionisti e viaggiatori per lavoro (130 miglia da Petrified Forest).
Cena: Segnalo La Ventana Steak House, finalmente una vera bistecca fatta bene e tenera senza assurdi condimenti all’americana.
16° giorno PECOS N.P. – BANDELIER N.P.
Ci spostiamo in direzione di Santa Fe (140 miglia da Grant). Visitiamo il Pecos n.p. , rovine di pueblos indiani conquistati dagli spagnoli che poi vi hanno impiantato una missione. Ci vuole molta immaginazione perché rimangono pochi muri ma si possono vedere le Kiva, i luoghi delle cerimonie sacre, è fatto bene il libretto esplicativo che aiuta a contestualizzare. Poi visita al Bandelier n.p., sicuramente più affascinante con le caverne scavate nelle rocce di tufo: seguiamo il main trail con imperdibile deviazione all’Alcova, una casa nella roccia raggiungibile con 4 scale in legno. Serata a Santa Fe, graziosa e raccolta con le case in argilla ‘adobe’, molto viva e movimentata dallo spirito ‘mexican’.
Pernottamento: Motel 6 Santa Fe – Cerrillos Road South
17° giorno SANTA FE –WHITE SANDS PARK
Ancora qualche ora a girovagare per Santa Fe. Ci spostiamo poi verso il White Sands park (270 miglia) percorrendo la strada Turquoise Trail, l’antica via che percorrevano i minatori alla ricerca dei turchesi. E’ molto turistica e i gioielli venduti nei negozietti non sono particolarmente originali. La visita al parco delle dune bianche sarà purtroppo limitata per la chiusura notturna per i test missilistici (preannunciati sul sito nps.gov), per cui non abbiamo potuto pernottare con la tenda all’interno. Passeggiata in mezzo alle dune in autonomia e anche con il ranger che ad orari prefissati dà interessanti spiegazioni sulla morfologia del luogo.

Pernottamento: Budget Inn a Alamogordo
18° giorno VERSO SAN DIEGO
Giornata di trasferimento: 760 miglia sparate in unica soluzione
Pernottamento: Howard Johnson by Wyndham San Diego
19° giorno SAN DIEGO
Passeggiata alla ‘old town’ il centro storico in stile western con commessi dei negozi vestiti da casa nella prateria, immancabile selfie alla statua gigante del bacio tra il marinaio e l’infermiera. Poi giro al quartiere Gaslamp, a Coronado e foto alle foche della Jolla, la località turistica balneare a 20km a nord della città.

Pernottamento: Super 8 Hotel Circle San Diego
Pranzo/cena: consigliati i panini con il granchio di Lobster West (www.lobsterwest.com), cena a base di granchio a Crab Town (www.crabtownlove.com)
20° giorno LOS ANGELES
Los Angeles è immensa: girarla in macchina è un casino con le sue tangenziali a 6 corsie e con i mezzi è difficoltoso perché è dispersiva, difficilmente risulta simpatica. Arrivando da sud iniziamo la visita con le Watts Towers, strutture di arte moderna in metallo e materiali riciclati, in una zona della città non proprio signorile. Puntiamo poi all’Old Town, che non è altro che un ritrovo di bancarelle messicane, parcheggio limitrofo costosissimo. D’obbligo il giro a Beverly Hill e vasca in Rodeo Drive a imitare, senza successo, Pretty Woman. Raggiungiamo il Farmer’s Market (www.farmersmarketla.com) un centro commerciale abbastanza originale per mangiare passando prima, sempre in macchina per l’installazione The Urban Light di Chris Burden in Wilshire Blvd (interessante e sicuramente più spettacolare la sera). Poi chiaramente si va al Walk of Fame, il marciapiede delle stelle con tanto di impronte dei vip davanti al teatro cinese. Per il tramonto saliamo al Griffith Observatory per vedere la città dall’alto e la scritta Hollywood. Niente di che, a mio parere… in generale tutta la città. Non ci passerei più di un giorno.
Pernottamento: El Don Motel, discreto, quartiere non bellissimo
21° giorno SANTA MONICA
Ultima mattinata prima del rientro: giro a Santa Monica e la sua eccentrica (ma neanche troppo) Venice Beach. Ultima americanata piena d’olio per pranzo, il fegato ringrazia e a malincuore si va in aeroporto.
