di Francesca Orioli
Il carretto siciliano non circola più per le vie della Sicilia? Purtroppo è così, e forse non potrebbe essere diversamente. Ma la sua arte continua a vivere. E come? Nessuna americanata a scimmiottare centurioni per turisti e simili, per fortuna. A Ragusa in un piccolo laboratorio nella pittoresca Ibla si sente il cigolio delle ruote nei racconti degli allievi carrettieri che tramandano l’arte imparata dai maestri, riportando preziosi intagli, colori sgargianti, motivi floreali, geometrie, gesta cavalleresche di pupi su oggetti di uso quotidiano, preferibilmente di design. Un connubio perfetto che case come Dolce e Gabbana e Smeg hanno saputo sfruttare alla grande. Per immergersi in questo progetto dalla vista lungimirante vale la pena fermarsi alla bottega di Via Orfanotrofio 22 da Cinabro Carrettieri dal 1860. Con una visita guidata (euro 6 – costo 2022) condotta da un allievo carrettiere, ci viene spiegato lo sfoggio di pompa magna dei camionisti dell’epoca che scorrazzavano per la Sicilia per far circolare le merci. La nostra guida artista-carrettiere – protagonista peraltro di una foto di Steve Mc Curry che lo ritrae accanto ad una 500 dipinta con le fattezze di un carretto – snocciola con fare teatrale storie folcloristiche che ci avvolgono nella storia siciliana dell’800, trascinandoci tra lo stupore degli appiedati nel veder scorrazzare per le strade barocci magniloquenti orgogliosamente guidati da impettiti e alteri cocchieri.