di Francesca Orioli
Agosto 2017
Come organizzarsi per la discesa al Colorado partendo dal South Rim, con pernottamento e risalita il giorno successivo.
Il Grand Canyon è un parco immenso e può essere ammirato da più punti:
- il South Rim, il bordo meridionale, il più attrezzato dal punto di vista turistico per le strutture ricettive, il centro informazioni e la numerosità di punti di osservazione;
- il West Rim da dove partono i voli panoramici e punto d’appoggio dello Skywalk, la passerella di vetro e acciaio sospesa, obbrobrio al cospetto di cotanta bellezza.
- il North Rim, il bordo settentrionale più selvaggio, con meno punti di osservazione ma una vegetazione più rigogliosa rispetto al più desertico South Rim e molto meno frequentato.
Ma per chi non si accontenta di essere un semplice spettatore e vuole ‘vivere’ il Grand Canyon deve scendere giù a congratularsi con il COLORADO per lo splendido lavoro che ha fatto, meravigliarsi passo dopo passo man mano che si scende per ciò che il cambio di prospettiva regala.
Mi soffermo sui sentieri che partono dal South Rim che ho ‘vissuto’ per ben due volte. Due sono due i percorsi che permettono di raggiungere il fondo: il South Kaibab Trail e il Bright Angel Trail.
Il SOUTH KAIBAB TRAIL, raggiunto dalla linea Orange della navetta gratuita che circola nel parco, parte da un’altitudine di 2.195 metri s.l.m., raggiunge il Bright Angel Campground (e quindi anche il Phantom Ranch che è a breve distanza) in 11,3 km, con un dislivello di 1.430 metri. Questo sentiero non prevede punti di rifornimento acqua ed è più esposto al sole, pertanto i ranger lo consigliano per la discesa (se si vogliono percorrere trail diversi in andata e in ritorno).
Per la tempistica ovviamente ognuno ha il proprio passo, io ci ho messo circa 4,30 h a scendere considerando tutte le soste foto (che all’inizio sono innumerevoli), le tappe bagno (ci sono servizi chimici mediamente ogni 2,5 km), il sole cocente di metà agosto, il peso dello zaino (almeno tre litri d’acqua, cibo e tutto il necessario per il campeggio) e il fatto che verso la fine le gambe non rispondono più. Noi siamo partiti alle 7.30 e a mezzogiorno avevamo già i piedi in ammollo in un ruscello del Colorado. Sicuramente ci si può mettere meno tempo.
Lo schema ufficiale del parco riporta questi tempi e queste tappe:
SOUTH KAIBAB TRAIL | DISLIVELLO DALLA CIMA (2.195m) | DISTANZA SOLO ANDATA | TEMPO ANDATA E RITORNO |
Ooh Aha Point | -230 metri | 1,4 km | 1-2 ore |
Cedar Ridge | -340 metri | 2,4 km | 2-4 ore |
Skeleton Point | -620 metri | 4,8 km | 4-6 ore |
Tip Off | -1000 metri | 7,1 km | 6-9 ore |
Bright Angel Campground | -1430 metri | 11,3 km | 2 giorni |
Il BRIGHT ANGEL TRAIL, raggiunto dalla linea rossa della navetta, parte da un’altitudine di 2.095 metri s.l.m. si estende per 15,3 km con un dislivello di 1.320 metri. Ci sono diversi punti di rifornimento dell’acqua, pertanto è consigliato per la risalita.
Lo schema ufficiale del parco riporta questi tempi e queste tappe:
BRIGHT ANGEL TRAIL | DISLIVELLO DALLA CIMA (2.085m) | DISTANZA SOLO ANDATA | TEMPO ANDATA E RITORNO |
Upper Tunnel | -20 metri | 0,3 km | 20 minuti |
Lower Tunnel | -180 metri | 1,4 km | 1-2 ore |
1 1/2 Mile Resthouse | -340 metri | 2,4 km | 2-4 ore |
3 Mile Resthouse | -645 metri | 4,8 km | 4-6 ore |
Indian Garden Campground | -925 metri | 7,2 km | 6-9 ore |
Plateau Point (*) | -940 metri | 9,6 km | 9-12 ore |
River Resthouse | -1320 metri | 12,4 km | +12 ore |
Bright Angel Campground | -1320 metri | 15,3 km | 2 giorni |
(*) è una deviazione per raggiungere un punto panoramico |
Nella risalita io ci ho messo poco meno di 6 ore, siamo partiti alle 5,30 del mattino. All’inizio si cammina molto in piano perché si costeggia il fiume, un po’ di saliscendi ma non si conquista mai quota. Al mattino presto si viaggia bene e alcuni tratti, anche quando sbuca il sole, sono ancora in ombra. La salita è costante, senza strappi e le tappe sono ben cadenzate, il che aiuta la mente.
Dalla tappa Tip Off Point sul South Kaibab c’è un sentiero che si collega all’Indian Garden sul Bright Angel Trail senza arrivare in fondo al canyon. Può essere una buona soluzione per chi non ha modo di dormire giù al canyon.
Le pendenze sono costanti e l’unica vera difficoltà, per lo meno per chi affronta l’avventura in estate, è il caldo micidiale, per il sole a picco. Si sconsiglia ovviamente di camminare nelle ore centrali del giorno, però non trovo neanche così azzeccato il consiglio dei ranger di fare la discesa e/o la salita in notturna: il bello del percorso è proprio il potersi guardare attorno e scoprire come variano i colori e la formazione delle rocce passo dopo passo. Partire all’alba o poco prima sia per la discesa che per la risalita può essere una buona scelta.

Fare tutto il giro in giornata è comprensibilmente sconsigliato, ma per poter PERNOTTARE GIU’ ‘IN THE BOTTOM’ è necessario una buona dose di programmazione anticipata. L’unico lodge presente sul fondo è il mitico PHANTOM RANCH che dispone di piccoli bungalow e dormitori.
Si prenota sul sito http://www.grandcanyonlodges.com/lodging/phantom-ranch/ ma nei i mesi estivi, in cui si concentrano le visite, la disponibilità si esaurisce molto in fretta. Nella mia esperienza ho compilato il modulo a gennaio per il 20 agosto e mi è stato risposto che non c’erano neanche posti nei dormitori. Ho provato anche a telefonare per entrare in lista di attesa, alla quale è possibile accedere soltanto chiamando, ma tutto il mese agosto mi è stato risposto che non avrei avuto speranze. Rimane il campeggio, il BRIGHT ANGEL CAMPGROUND, che non è prenotabile su internet come la maggior parte dei campeggi del circuito www.nps.gov dei parchi nazionali, per questo bisogna richiedere un apposito permesso. E’ necessario mandare un fax (non sono accettate mail) al numero indicato al link https://www.nps.gov/grca/planyourvisit/backcountry-permit.htm specificando la data, le persone e numero di carta di credito. Le richieste sono accettate a partire da circa 5 mesi prima della data richiesta per il soggiorno (le date di apertura delle prenotazioni sono indicate sul sito). Io ho inviato fax all’inizio del periodo indicato, la risposta, positiva, mi è arrivata tre settimane dopo, con scarico diretto della carta di credito e un modulo inviato via mail con il permesso cartaceo nominativo che bisogna portarsi in fondo canyon e introdurre in un’apposita teca davanti alla propria tenda.
Il campeggio è dotato di bagni con acqua corrente ma niente docce, ogni piazzola dispone di un paio di casse in metallo per riporre il cibo al riparo dagli animali. Noi abbiamo optato per portarci panini e carne secca per il pranzo e la cena, oltre alle immancabili barrette, mentre abbiamo prenotato la colazione all’americana al Phantom Ranch Canteen (prenotazione effettuata il giorno prima al Bright Angel Lodge che si trova nel Village, a breve distanza dal Visitor Center, stesso gestore del Phantom Ranch, ma ho inteso che si potesse prenotare anche direttamente giù). Il primo turno della colazione è alle 5 del mattino, ovviamente i prezzi sono cari ma, vista la location, assolutamente giustificati.
Giù nel fondo a metà agosto il termometro segnava quasi 50 gradi al sole del tardo pomeriggio e poco meno di 40 all’ombra. Al visitor center ci avevano detto che la notte ce ne sarebbero stati 20 e ci siamo portati anche i sacchi a pelo, la copertura della tenda e una felpa: tutto peso che si è rivelato inutile! Ma vai a sapere.

Il pomeriggio passato sul fondo al Grand Canyon è un momento di puro ‘cazzeggio’: fish-pedicure nel torrente, birra al Phantom Ranch, via libera ai pensieri in aria e su carta. Non ho osato chiamarlo ‘relax’ perché il timore della risalita, per il caldo e per il peso, era troppo incombente. Affrontare prima la discesa e poi la salita è un po’ contro-natura, non permette alla testa di mollare il colpo e soprattutto non ‘non si ha scelta’, non si può tornare indietro, come dice il cartello posto lungo il sentiero ‘DOWN IS OPTIONAL, UP IS MANDATORY. Ma quando si sarà di nuovo in cima la soddisfazione sarà immensa, e ci si congratulerà con se stessi.
Organizzativamente, per affrontare i due giorni di cammino, noi abbiamo pernottato la sera prima della discesa al Mather Campground. Al mattino, dopo l’alba al Mather Point, abbiamo lasciato le valigie in macchina in uno dei parcheggi attorno al visitor center e abbiamo preso la navetta per il South Kaibab Trailhead. Risalendo al Bright Angel Trailhead abbiamo nuovamente ripreso la navetta per tornare alla macchina.
Gli orari e le frequenze delle navette variano a seconda della stagione e si trovano su sito https://www.nps.gov/grca/index.htm cliccando su Plan your visit/Directions and Transportation/Free shuttle. Al mattino molto presto partono anche gli ‘Hiker’s Express’ che conducono i camminatori all’attacco dei sentieri (alle 4, alle 5 e alle 6 nei mesi di giugno, luglio e agosto).

L’intero tour di 3 settimane nei parchi dell’ovest DALLA CALIFORNIA AL NEW MEXICO
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