di Francesca Orioli
Dicembre 2019
La Palma è l’isola più a nord ovest delle Canarie che con le sue montagne vulcaniche e la sua natura selvaggia costituisce un paradiso per gli amanti del trekking. Con un punto di forza impareggiabile: un clima mite in tutti i periodi dell’anno! E’ la meta ideale quindi per una fuga invernale quando i nostri monti sono ricoperti di neve.

Noi ci abbiamo trascorso una settimana nel periodo natalizio e questi sono alcuni bellissimi trekking che si possono fare sull’isola. Non sono percorsi circolari quindi, a meno che non si voglia percorrere solo alcuni tratti per poi tornare al punto di partenza, sarà necessario organizzarsi con taxi o con una seconda auto da posizionare all’arrivo (i prezzi del noleggio non sono elevati).
Sito ufficiale https://www.senderosdelapalma.es/en/footpaths/list-of-footpaths/
RUTA DE LOS VOLCANES
Descrizione: spettacolare trek lungo la ‘spina dorsale’ dell’isola, un susseguirsi di vulcani che arrivano fino al mare attraverso il Parque Natural de Cumbre Vieja. In cresta il paesaggio spazia tra il rosso e il nero del terreno e dei coni vulcanici con sassi che sembrano appena stati lanciati da un’eruzione, al verde straordinariamente brillante dei pini che in foto sembrano mal post-prodotti, al blu del mare che si ammira sia a destra che a sinistra. Il sentiero è sempre ben segnalato, a tratti un po’ sassoso poi sabbioso.

Dati tecnici: partenza dal Refugio El Pilar (m. 1440) a circa 13 km dalla cittadina di El Paso al centro dell’isola e arrivo al faro di Fuencaliente nella punta meridionale per un totale di 23,7 km. Noi ci fermiamo a Los Canarios, a 17,6 km da Pilar ci mettiamo circa 7,30 h contando anche un’oretta di pausa stesi al sole. Dislivello fino a Los Canarios +800/-1500 m che diventa oltre i -2000 m se si scende fino a Fuencaliente.

Deviazioni: può valere la pena seguire la deviazione per Nambroque (0,5 km) – dopo circa 5km dalla partenza – che porta ad un un mirador che da verso Tenerife da dove sbuca il Teide tra le nuvole, la cima più alta delle Canarie. Dopo questa deviazione, riprendendo il cammino, si sale verso un grande cratere: qui ci sono diverse possibilità: rimanere in basso, salire sul bordo destro o su quello sinistro. Noi optiamo per quest’ultimo, una buona soluzione per ammirare il cratere con lo sfondo dell’oceano dietro. Chi fa l’andata e ritorno dal Pilar potrebbe circumnavigare il cratere per poi tornare indietro.

Logistica: arrivati a Los Canarios o a Fuencaliente, per recuperare l’auto lasciata a El Pilar, si potrebbe prendere un mezzo pubblico fino a El Paso e un taxi fino al Refugio ma i mezzi non sono molto frequenti. Noi, tenuto conto anche dei giorni delle festività natalizie abbiamo optato per il noleggio di una seconda auto che abbiamo portato a Los Canarios la sera prima (Santa Cruz-Los Canarios 27 km circa 35 minuti).

SORGENTI MARCOS Y CORDERO
Descrizione: originale camminata lungo le canalizzazioni dalle sorgenti di Marcos y Cordero: un’importante opera ingegneristica di inizio ‘900 necessaria per portare l’acqua potabile nei villaggi, per l’irrigazione e per la produzione di energia idroelettrica. Un perfetto connubio tra natura rigogliosa e sapiente intervento dell’uomo. Marcos era il proprietario delle terre e Cordero l’ingegnere che progettò l’opera idraulica e oggi sono i nomi dei due fiumi che nascono nel parco nazionale de Los Tilos.

Si cammina a fianco dei canali artificiali e si attraversano 13 gallerie, di cui una con doccia incorporata.
Dati tecnici: il percorso proposto dal sito ufficiale parte da Los Lomadas e arriva fino al centro visite del parco Los Tilos per una lunghezza di 16,8 km (solo andata) con dislivello +1200/-970 ma solitamente si sale con taxi fino alla Casa del Monte partendo dal centro visite de Los Tilos. Dalla Casa del Monte alle sorgenti si cammina in piano per 4 km a fianco delle canalizzazioni passando per 13 gallerie, poi si scende lungo l’antico greto del torrente (discesa inizialmente ripida poi più regolare) fino al Barranco de Agua per un totale di 12 km. Per le gallerie è necessario munirsi di torcia/frontalino (alcune inferiori ai 50m ma qualcuna anche di 200-300m) alcune sono strette e capita ci si debba abbassare in certi punti ma generalmente ci si passa comodi. Nella galleria n. 12 – lunga 100m – scende acqua dall’alto per cui è consigliata una mantella. Indispensabili buone suole per la scivolosità.

Logistica: lasciamo la macchina al Centro Visite de Los Tilos, qui parte un servizio taxi 4X4 per salire alla Casa del Monte da dove inizia il sentiero che costeggia le canalizzazioni. I taxi sono pullmini da 8 persone e chiedono 15 euro a testa (prezzo 2019), il percorso dura circa 1h in buona parte su sterrato. I taxi partono quando hanno raggiunto il numero di persone per cui si calcoli l’eventuale attesa.

CALDERA DEL TABURIENTE
Descrizione: un trekking tra i pini ‘canarios’ e rocce imponenti, scendendo dai versanti della caldera di un vulcano spento fino al torrente dell’immenso canyon. In base alla stagione si potrà ammirare la Cascada de Colores in tutto splendore, ma non sempre dà il meglio di sè.

Dati tecnici: solitamente si sale con taxi autorizzati a Los Brecitos, il percorso scende per circa 14 km fino al Barranco de Las Angustias, il sentiero è ben segnalato e non ripido, nell’ultimo tratto, quando si arriva in fondo al canyon si cammina nel greto del fiume. Noi impieghiamo 5,30 h compresa una mezz’ora di sosta.

Logistica: lasciamo l’auto al parcheggio del Barranco de las Angustias dove i taxi attendono i camminatori per il servizio fino a Los Brecitos. Il passaggio costa 51 euro (prezzi 2019), noi lo dividiamo in 3. Si potrebbe salire anche con auto propria ma bisogna richiedere in anticipo il permesso. Il percorso in auto dura circa 45 minuti. Molte persone iniziano la camminata dal Barranco de las Angustias: i più allenati e con tante ore di luce davanti possono affrontare l’andata e ritorno fino a Los Brecitos, chi ha meno tempo ha disposizione si ferma alla Cascada de Colores perdendosi però la vista del barranco dall’alto, che ha il suo bel perchè. Da considerare che c’è un’area campeggio circa a metà percorso.

Imprevisti: solo una volta portati in cima veniamo a sapere che un tratto del sentiero è chiuso per frana – i tassisti focalizzati sul soldo non ci hanno detto nulla! Ma l’avviso appiccicato al pannello informativo di Los Brecitos è chiaro. Decidiamo di affrontare comunque il cammino, scopriremo che nel tratto franato, delimitato da un nastro giallo, il passaggio è ovviamente difficoltoso e un po’ pericoloso, ma decisamente non impossibile.

CAMINO DE LA COSTA REAL: COSTA SETTENTRIONALE
Descrizione: è il trekking che segue la costa nord dell’isola affacciandosi per lunghi tratti sulle scogliere rimanendo immersi in una rigogliosa vegetazione dove pascolano le capre. Per altri tratti sfianca il viandante costringendolo a scendere e risalire lungo i barranchi (burroni-strapiombi) che corrono perpendicolari all’oceano. Tre sono i barranchi più profondi: il barranco de Fagundo, il barranco de los Hombres e il barranco de Franceses – anche se con fiato corto e ginocchia a pezzi questo è il tratto più bello. Ma quando si pensa di riprendere un po’ fiato via ancora qualche instancabile sali-scendi, un sentiero che non dà tregua.

Dati tecnici: la tappa Santo Domingo-Barlovento della lunghezza di 28,5 km è solo un tratto dell’intero camino de la costa real che segue tutto il perimetro dell’isola. Noi partiamo dal paesino (tre case in croce) di Don Pedro e arriviamo a La Tosca per un totale di circa 20 km, con 1200 m di dislivello in salita e altrettanti in discesa a ritmo serrato. C’è un rubinetto di acqua potabile a Los Machines (Franceses). Il tratto tra Gallegos e Barlovento è più che evitabile, sembra ormai un accanimento di saliscendi e la vista mare è ormai lontana.

Logistica: Lasciamo una macchina a La Tosca (anche se, a posteriori, consiglierei Gallego) e ci portiamo con la seconda macchina a Don Pedro. Santo Domingo-Barlovento è una tratta servita dal bus di linea n.100 ma risulta scomoda se si vuole iniziare/terminare il cammino in un punto intermedio in quanto il percorso del bus è piuttosto esterno rispetto alla costa. Eventualmente si può chiamare un taxi.


RUTA DE LA CRESTERIA: ROQUE DE LOS MUCHACHOS
Descrizione: Roque de los Muchachos è il punto più alto dell’isola di La Palma con i suoi 2426 metri di altezza, e la seconda vetta di tutte le Canarie, dopo il Teide. Il trekking de la Cresteria si sviluppa come un anfiteatro sulla Caldera del Taburiente offredo viste spettacolari su rocce monumentali e multicolori. La camminata parte dal rifugio El Pilar ma il sentiero si può prendere in punti successivi: noi ci attacchiamo dal parcheggio del Pico de la Nieve. A Roque de los Muchachos predomina l’osservatorio astronomico, una struttura molto estesa e dotata di enormi ed avanzatissimi telescopi che, insieme alle condizioni visive della zona, lo rendono di estrema importanza a livello mondiale. Pecca del percorso è che Roque de los Muchachos purtroppo è raggiungibile anche in auto: la soddisfazione dell’arrivo è alterata dall’invasione degli unni che sono arrivati comodamente in macchina.

Dati tecnici: da Pico de La Nieve all’osservatorio di Los Muchachos sono 10 km (a cui vanno aggiunti circa 2km da parcheggio del Pico de La Nieve). Il percorso è un continuo di salite e discese ma abbastanza dolci per cui rimane una camminata piacevole e non faticosa. In alcuni punti il sentiero non è molto distante dalla strada che sale all’osservatorio per cui si possono fare anche dei tratti più brevi partendo dai view point lungo la strada.

Logistica: anche per questo trekking è necessario un collegamento tra il punto di arrivo e quello di partenza e generalmente si rende necessaria la macchina. Si può lasciare l’auto al parcheggio di Roque de los Muchachos ma attenzione perchè una sbarra chiude tutta l’area dell’osservatorio dalle 18 di sera alle 7 del mattino: noi che abbiamo portato l’auto la sera prima ci siamo trovati costretti a lasciarla più sotto in una piccola area vicino alla costruzione del futuro Centro Visite, quindi 4,6 km più in basso rispetto al Roque (li dovremo aggiungere al trekking, ultimo sforzo su strada asfaltata – in discesa). Partiamo invece dal parcheggio di Pico de la Nieve (2.239m – che si raggiunge dopo circa 2km dal parcheggio). La strada che porta su a Los Muchachos è di 40km tutta curve, e il tratto tra il parcheggio di Pico de La Nieve e Los Muchachos di circa 15 km.

ULTERIORI INFO:
Raggiungere la Palma: il volo internazionale dall’Europa arriva a Tenerife Sud, si prende un bus di linea che in circa 1h porta all’aeroporto di Tenerife Nord da dove partono i voli nazionali – il volo fino a Santa Cruz de la Palma dura 30 minuti.
Strade e noleggio auto: La Palma è montuosa per cui anche se le distanze non sono enormi i tempi di percorrenza non sono brevi: salite/discese a volte ripide e tornanti sono frequenti. Per il noleggio auto noi ci siamo appoggiati all’agenzia Coco Car/AlcoAuto (http://alcoautoscanarias.com/es/) molto economica ma auto con qualche acciacco – noi abbiamo avuto problemi con il cambio e ci sono venuti a prendere immediatamente dandoci un’auto sostitutiva. E’ molto diffusa la Cicar che ha buone recensioni.
Pernottamento: noi abbiamo optato per Casa Lagunera (su booking.com) – zona Brena Baja nella periferia settentrionale di Santa Cruz de la Palma, bell’appartamento con cucina, comodo pulito e con vista mare.
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